Le teorie sulla personalità
La personalità in epoca antica
Prima della psicologia, la questione della personalità fu gia affrontata nell'antichita Famosa è la teoria dei quattro umori del medico dell'antica Grecia Ippocrate di Cos (460-370 aC), secondo il quale nell'uomo esisterebbero quattro sostanze di base igli umori), corrispondenti agli elementi naturali: il flegma (acqua), if sangue (aria), fa bile nera (terra) e la bile gialla (fuoco), in base alla prevalenza di uno di questi elementi sull'altro, si avrebbero quattro tipi differenti di personalita: il flemmatico (lento, pigro, ma sereno), il sanguigno(allegro,giocoso,estroverso), il melanconico (debole, triste chiuso in se stesso e il collerico (permaloso superbo eirascibile). Per quanto le teorie umorali siano state abbandonate perché considerate non scienti fiche, esse rivelano il tentativo di vedere la personalità come il prodotto di tratti stabili in una persona, che si compongono in vario modo generando diversi tipi di carattere. La teoria degli umori cercava di creare un legame tra il carattere di un individuo e la natura, mostrando un ordine cosmico in cui gli elementi naturali non solo compon gono il mondo inanimato, ma guidano anche la psiche.
Le teorie moderne sulla personalità
Da quando la psicologia è nata come scienza sono state sviluppate molte teo rie della personalità basate sull'osservazione empirica. Esse si distinguono a seconda dei tratti che vengono presi in considerazione e dal loro numero, dall'importanza at tribuita all'ambiente e alla genetica, e in base al tipo di test elaborati per misurare la personalità.
Una distinzione importante è quella tra le teorie basate sui tipi e quelle basate sui tratti.
• Le teorie dei tipi classificano le persone in categorie determinate, come per esem pio la personalità "creativa" opposta alla personalità "analitica". Una persona può appartenere a una o all'altra categoria di personalità.
• Le teorie basate sui tratti, invece, cercano di descrivere la personalità per mezzo di "ingredienti" che sono presenti in ogni individuo in quantità diverse, per esempio il tratto "dominanza/sottomissione" oppure il tratto "nervoso/calmo": se conside riamo i concetti opposti come poli estremi, ogni persona si collocherà in un punto specifico di questa linea, in base alla sua maggiore propensione a essere una per sona dominante o sottomessa. Inoltre, se consideriamo i due tratti come esempio, possiamo avere persone che sono dominanti e nervose, oppure dominanti e calme, oppure sottomesse e nervose, infine sottomesse e calme.
Le teorie dei tipi: estroversione e introversione
Carl Jung
La combinazione tra carattere (introverso/estroverso) e funzione dominante determina tipi psicologici
Carl Gustav Jung (1875-1961) è l'autore di un famoso modello dei tipi di per sonalità che si fonda principalmente sulla distinzione tra introversione ed estrover sione. Secondo Jung l'introversione non è quello che noi normalmente intendiamo come chiusura, timidezza, incapacità di relazionarsi agli altri. Piuttosto riguarda la direzione della nostra attenzione, dei pensieri e delle emozioni:
•l'introverso nel senso jun ghiano tende a orientare la sua attenzione verso il mondo interiore;
• l'estroverso orienta la sua attenzione verso il mondo esteriore e quin di verso le altre persone.
Oltre alla distinzione estroverso/introverso, Jung distingue quattro funzioni psichi che fondamentali:
• il pensiero, che si fonda sull'uso di processi logici e razionali;
• il sentimento, che utilizza giudizi di valore legati a ciò che ci piace o non ci piace;
• la sensazione, ossia la percezione reale;
• l'intuizione, che è la capacità di percepire le possibilità e le opzioni proiettandosi nel futuro.
Ognuno possiede queste funzioni, ma le persone si distinguono per il fatto che c'è sempre una funzione dominante che si tende a usare più intensamente. Per Jung la combinazione tra il carattere estroverso o introverso e la funzione dominante in una persona fondano le basi per una prima generale classificazione in otto tipi psicolo gici (estroversione e pensiero, introversione e pensiero, estroversione e sentimento, introversione e sentimento ecc.). Questa classificazione è stata poi ampliata da studiosi ispirati dall'approccio junghiano, anche se oggi non è più considerata sufficientemente scientifica da essere usata nella pratica psicologica.
Hans Eysenck
Anche nella teoria di Hans Juergen Eysenck l'estroversione e l'introversione sono caratteristiche generali e globali che determinano il carattere di una persona. A dif ferenza della definizione di Jung, Eysenck considera estroversione e introversione nel loro significato più quotidiano.
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